Altri strumenti di comunicazione via InternetComunicazione in tempo realeAbbiamo più volte affermato che una delle particolarità della rete Internet, rispetto ai tradizionali strumenti di comunicazione, è la capacità di favorire l'interazione fra gli utenti. La posta elettronica è un efficace mezzo di comunicazione interpersonale; i newsgroup e le liste di discussione sono luoghi 'virtuali' di incontro e scambio fra gruppi di persone che condividono un interesse comune su cui discutere in rete; anche il Web - sebbene in forma diversa - è fonte di aggregazioni dalle notevoli valenze sociali. Questi strumenti, dunque, possono essere considerati non solo come veicoli di informazione ma anche come fattori di socializzazione, incontro e aggregazione, in grado di sviluppare interazione fra gli attori dello scambio informativo. Ma quali sono le tipologie di interazione comunicativa consentite sulla rete? In generale ne possiamo individuare due:
L'esperienza quotidiana ci fornisce numerosi esempi di sistemi e media comunicativi basati sull'interazione asincrona: la corrispondenza postale, la comunicazione pubblicitaria (con la catena: messaggio, ricezione, impatto sul mercato), l'editoria e la stampa (che però di rado prevedono vere e proprie forme di interazione comunicativa tra autori/emittenti e lettori/riceventi). A questi 'tradizionali' media asincroni possiamo in parte assimilare strumenti della rete come la posta elettronica, il Web o i newsgroup. Per quanto riguarda invece la comunicazione sincrona, basti pensare alla comunicazione verbale interpersonale, al dialogo (con tutte le sue valenze sociali, religiose, istituzionali), alla comunicazione prossemica (quella cioè basata sulla disposizione del corpo nello spazio e in rapporto all'interlocutore) e gestuale, e ai media che ne 'estendono' la portata, come la telefonia e la videotelefonia. Naturalmente anche su Internet esistono diversi strumenti di comunicazione sincroni, al cui esame è dedicato questo capitolo. Essi si dividono in due principali categorie: i chat testuali, in cui due o più persone 'chiacchierano' in appositi ambienti della rete (sia pubblici sia privati) mediante l'uso della scrittura (ovviamente digitale), e le audio/video conferenze, che invece si basano sulla comunicazione verbale e visiva diretta. Per entrambe queste tecnologie sono disponibili numerosi software specifici e altrettanti 'luoghi' di incontro capillarmente distribuiti nel tessuto della rete. Chat testuali: Internet Relay ChatI sistemi di chat testuale, che sono tra gli strumenti più 'antichi' della rete, hanno il loro esempio più noto e più diffuso nell'Internet Relay Chat (IRC). Si tratta di strumenti che permettono lo svolgimento di vere e proprie 'conversazioni' (fra due o più persone) mediate dalla scrittura alla tastiera di un computer anziché da mezzi più 'tradizionali', come il telefono o la viva voce. A differenza degli strumenti di comunicazione asincroni, la comunicazione sincrona in rete ha quasi sempre una base ludica o ricreativa. Un modo di comunicare che, sotto molti punti di vista, ha il fascino della recitazione, del travestimento (non potendo vedersi reciprocamente, né identificarsi attraverso il tono della voce, i vari interlocutori possono decidere di assumere identità fittizie) e dell'incontro con lo sconosciuto che comunica con noi da un punto qualsiasi del pianeta. Ovviamente, accanto all'aspetto ludico esiste anche una funzione pratica, utile in quei contesti lavorativi che si avvalgono di gruppi di personale dislocati in aree geografiche diverse, o a quanti si spostano di frequente o lavorano lontano dalla famiglia e dai propri affetti. Gli strumenti di comunicazione sincrona on-line, infatti, permettono di annullare - grazie a un mezzo di comunicazione intrinsecamente economico come Internet - distanze anche intercontinentali e di condividere di strumenti utili per riunioni di lavoro e meeting accademici (lavagne interattive, scambio di file, etc.). Secondo alcuni studiosi, 'parlare' attraverso un computer è una forma di comunicazione impropria, in qualche misura 'alienata'. D'altra parte, il chat telematico ha delle peculiarità che altri sistemi di comunicazione non hanno, e offre perciò prospettive nuove e interessanti. Come pochi altri mezzi di comunicazione, infatti, il chat annulla disparità di età, cultura, sesso e ceto sociale. Vecchi e giovani, belli e brutti, dietro una tastiera (e un monitor) sono tutti uguali. È possibile che - come del resto per altre forme di comunicazione interpersonale - vi siano aspetti negativi e controindicazioni. Ma si tratta senz'altro di un fenomeno sociale, prima che tecnologico, che offre importanti spunti di riflessione, e su cui in effetti a lungo si sono soffermati gli esperti di Computer mediated communication (CMC). A tali autori, dunque rimandiamo i lettori che vogliano approfondire gli aspetti sociali e psicologici delle tecnologie di comunicazione sincrona in rete [17]. In questa sede, piuttosto, come compete ad un testo manualistico sull'uso di Internet, ci limiteremo a fornire le informazioni necessarie per conoscere e utilizzare le chat testuali. Il funzionamento di IRC si basa sulla presenza di un server che svolge la funzione di ripetitore dei messaggi che i vari partecipanti si scambiano. In effetti su ciascun server possono essere ospitate molteplici conversazioni in altrettanti salotti virtuali (denominati 'canali'), in cui sono coinvolti da due a decine di utenti contemporaneamente. Il server tiene traccia di tutti gli utenti connessi ai vari canali: quando uno di essi scrive qualcosa, il messaggio viene automaticamente inviato a tutti gli altri in tempo reale (a meno di eventuali rallentamenti determinati dalla rete). Esistono anche delle affiliazioni fra gruppi di server IRC che nel gergo della rete prendono il nome di talk city ('città delle chiacchiere'). Connettendosi ad un server affiliato ad una talk city (tipicamente quello geograficamente più vicino al nostro provider) si può interagire con tutti gli utenti al momento connessi anche agli altri server. Le principali talk city (tutte accessibili dagli indirizzari preimpostati nei principali client IRC), sono Efnet, Undernet, DALnet, 3Dnet, IRCnet [18]. Per accedere ad un server IRC occorre utilizzare degli appositi software client. Ve ne sono molteplici, sia in ambiente grafico sia in ambiente a caratteri. Nei prossimo paragrafi ne esamineremo in dettaglio alcuni. Comunicare in una talk city con mIRCIl collegamento ad un ambiente interattivo virtuale IRC mediante un client grafico è relativamente facile. Ne esistono diversi: fra i più validi possiamo ricordare Internet Tele Cafe, PIRCH98, o Microsoft Chat (dotato di una divertente interfaccia capace di mostrare gli attori di una chat come dei fumetti). Ma senza dubbio il più diffuso, efficiente e semplice da usare è mIRC sviluppato da Khaled Mardam-Bey. Il programma viene distribuito con la formula shareware, e si può scaricare liberamente dalla rete. Al momento la versione di mIRC più aggiornata è la 5.6; è reperibile sul sito http://www.mirc.co.uk, e la trovate anche all'interno del CD allegato a questo manuale (programma su CD). Sebbene le funzioni messe a disposizione dallo standard IRC siano molte, fortunatamente quelle fondamentali sono limitate, e la loro utilizzazione con mIRC è assai intuitiva. Una volta scaricato il file, si può dare inizio alla procedura di installazione automatica. All'avvio del programma appare una finestra con la richiesta di pagamento (venti dollari): per utilizzare mIRC senza registrazione (ma ricordiamo che è opportuno versare la esigua somma richiesta dal creatore di questo utile software) sarà sufficiente chiudere la finestra mediante il piccolo pulsante con la croce sulla barra del titolo. A questo punto compare una finestra dalla quale è possibile scegliere un server IRC al quale collegarsi (per default viene utilizzato un server a caso fra quelli della talk city DALnet) e immettere i dati personali che ci renderanno riconoscibili agli altri utenti IRC. Fra le varie impostazioni richieste, assai importante è la scelta di un nickname. Si tratta dell'identificativo che ciascun utente connesso ad un server chat deve avere, e con il quale viene visto dagli altri utenti. Poiché gli utenti di una talk city possono essere alcune migliaia, il programma suggerisce di impostare un nickname alternativo, qualora il primo fosse già utilizzato da qualcuno in uno dei canali della city. Una volta terminate queste semplici operazioni di configurazione, sarà sufficiente fare click sul primo pulsante (recante l'immagine di una piccola saetta) o sulla voce di menu 'File, Connect' per stabilire la connessione; automaticamente mIRC apre una finestra con la lista dei canali disponibili per 'chiaccherare' (o meglio 'chattare'). I canali IRC, come detto, sono degli ambienti virtuali, assimilabili a vere e proprie stanze in cui è possibile chiacchierare tranquillamente con gli altri convenuti. Esistono vari tipi di canali: oltre a quelli pubblici, ci sono quelli privati, per i quali è necessaria una password, e quelli segreti, che non compaiono negli elenchi. Di norma ciascun canale è dedicato a un tema o argomento particolare (anche se non si tratta di una convenzione del tutto rispettata), che si può intuire dal nome. In genere la lingua usata su tutti i server IRC è l'inglese, o meglio una versione di inglese scritto riveduta e corretta dalle mille abbreviazioni e convenzioni create dalla consuetudine di usare la tastiera al posto della voce. Esistono però dei canali specifici per tutte le principali lingue parlate nel mondo. La convenzione, ad esempio, vuole che per parlare italiano (e quindi per incontrare dei nostri connazionali) su IRC si utilizzi il canale '#italia' [19]. Digitiamo quindi 'italia' nella finestra 'mIRC Channels Folder' premendo di seguito il bottone 'Join'. Se volessimo, invece, avviare un nuovo canale, magari per creare un punto di ritrovo privato per diversi amici in rete, dovremmo scriverne il nome e premere di seguito il tasto 'Add'. Questa finestra può essere richiamata in qualsiasi momento usando il terzo bottone sulla barra principale. Per avere un elenco completo di tutti i canali si può invece usare il quarto pulsante [20]. Una volta connessi ad un canale vedremo scorrere, più o meno velocemente (dipende dal numero di partecipanti alla discussione), tutto quanto viene detto, o meglio, scritto nel canale. Il testo viene visualizzato in un modo che richiama le convenzioni tipografiche adottate nella pubblicazione di drammi o libretti d'opera: ogni frase viene preceduta dal nome (nel nostro caso, dal nickname) di chi la pronuncia. Per partecipare alla discussione non dovremo fare altro che digitare i nostri messaggi nella barra inferiore del programma, e chiudere ogni frase premendo il tasto 'Invio'. Suggeriamo di utilizzare frasi non troppo articolate, così da restare al passo - sempre un po' frenetico - dei chat. Si tengano bene a mente, inoltre, le norme della 'netiquette', il galateo di Internet. In una conversazione via chat è facile incappare in malintesi; calma e buone maniere sono il sistema migliore per ridurre al minimo le noie. In una colonna a parte (sulla destra) appaiono tutti i nickname degli utenti presenti nel canale. Nella colonna dei nickname possiamo usare il tasto destro del mouse per richiedere ulteriori informazioni su ciascuno di essi (e-mail, sesso, sito Web - qualora specificati) con il comando 'Whois', oppure per mandare un segnale acustico con 'ping'. Ricordiamo che mIRC permette entrare in più canali contemporaneamente (nel mondo virtuale siamo dotati dell'ubiquità!), di attivare più conversazioni private ognuna visualizzata in una sua finestra separata (è sufficiente un doppio click sul nickname della persona con la quale si vuole parlare), e infine di scambiare file con altri utenti collegati. Per scambiare immagini, piccoli brani musicali o file binari di ogni tipo mIRC ci mette a disposizione la procedura DCC (Direct Client To Client), la quale fa in modo che i dati passino direttamente da un client all'altro, anziché mediante il server IRC. DCC è uno strumento particolarmente utile perché, unito alla possibilità di creare canali protetti con password, consente, ad esempio, delle conferenze telematiche, con scambio anche di grafici e altro, a costi ridottissimi. Le procedure DCC si attivano dall'omonimo menu del programma. Molto utile anche la funzione 'Finger' (attivabile con il menu 'Tools, Finger') che, fornendo un indirizzo di posta elettronica, consente di ottenere maggiori informazioni sul suo 'proprietario', e di sapere se è o no collegato in quel momento. I comandi messi a disposizione da mIRC sono tanti e non è possibile trattarli tutti in questa sede. Coloro che intendano diventare degli utenti avanzati possono frequentare i canali #newbies, #mirc, #mIRCHelp [21], dove potranno incontrare persone esperte capaci di sciogliere ogni dubbio su IRC e sul programma mIRC in particolare. I client chat a caratteriI client chat a caratteri mettono a disposizione le stesse funzionalità di quelli grafici. Naturalmente alcune di queste funzionalità richiedono procedure decisamente complicate. Ma se non vi interessa scambiare file e vi accontentate di chiacchiere in un canale alla volta, i client a caratteri svolgono egregiamente il loro compito. Inoltre essi possono essere utilizzati anche se si dispone di un vecchio computer con ridottissime capacità di calcolo. Infatti, normalmente per accedere ad uno di essi si effettua una connessione telnet verso l'host su cui il client è stato installato. Il reperimento degli indirizzi dei server IRC raggiungibili via telnet, anche se attualmente sono più di un centinaio, è la cosa più complicata per i neofiti: non esiste infatti una lista definitiva e stabile, e i server di questo tipo hanno mediamente vita breve perché - comprensibilmente - le università che solitamente li ospitano non investono molte risorse in questo tipo di applicazioni. La cosa migliore da fare per ovviare al problema è iscriversi alla mail-list italiana dedicata a IRC e chiedere ai partecipanti quali host siano attivi nel dato periodo. Come per le altre liste di distribuzione postale (ne abbiamo già parlato) per iscriversi è sufficiente una e-mail, senza soggetto, con contenuto: 'subscribe irc-it vostro_nome_ cognome' [22] da inviare al seguente indirizzo: listproc@vaimo.cce.unipr.it. Una volta trovato un host che metta a disposizione un client utilizzabile via telnet (al momento è attivo, tra gli altri, telnet2.eu.undernet.org, porta 7766, oppure porta 6677), è possibile utilizzarlo per accedere ad un server IRC e ai suoi canali. In un chat con interfaccia a carattere i comandi si distinguono dai semplici messaggi perché sono tutti preceduti dalla barra inclinata: '/'. Un comando molto utile, specie nei primi tempi, è '/help', che visualizza un sintetico manuale. Con '/help intro' ci viene invece spedito un documento che introduce al sistema in generale. Il comando '/join #canale' ci consente di selezionare il canale al quale vogliamo partecipare. Nella tabella seguente riassumiamo i principali comandi che sono messi a disposizione dai client chat a caratteri più diffusi.
ICQ e i sistemi di instant messagingIRC è uno strumento prezioso per partecipare a vere e proprie 'conferenze' testuali in tempo reale. Ma cosa fare se, anziché conversare disordinatamente con decine di altre persone, volessimo colloquiare in tutta tranquillità con uno o due amici o colleghi? Una possibilità, naturalmente, consiste nel collegarsi contemporaneamente a IRC e creare un 'canale' riservato. O, se si è solo in due, è possibile usare il vecchio comando Unix 'talk', o i suoi più moderni equivalenti grafici come Wintalk (lo trovate su TuCows). Ma per utilizzare questi strumenti è necessario mettersi d'accordo in anticipo con i nostri interlocutori e stabilire ora e luogo (ancorché virtuale) dell'incontro. Inoltre, le procedure da seguire non sono sempre semplicissime. Per ovviare a tutti questi problemi è stata sviluppata una tecnologia che ha riscosso in brevissimo tempo un enorme successo [23]: si tratta dei cosiddetti sistemi di instant messaging. Essi mutuano da IRC molte caratteristiche tecniche e funzionali, ma vi aggiungono un aspetto nuovo: la possibilità di informare automaticamente gli utenti della 'presenza' in rete dei loro corrispondenti. Inoltre i vari software di instant messaging possono essere corredati da numerose altre funzionalità come lo scambio di file, la condivisione di risorse o la capacità di avviare automaticamente sessioni di videoconferenza (di cui parleremo poco sotto). Al momento esistono varie tecnologie concorrenti in questo settore, in genere caratterizzati dall'adozione di soluzioni proprietarie e chiuse verso l'esterno. Due, Aol Instant Messenger (ora incluso in Netscape) e ICQ, sono di proprietà del grande provider americano AOL. Un terzo, PowWow, è ancora in mano alla Tribal Voice (http://www.tribal.com), la piccola azienda che lo ha sviluppato. Ma dall'estate del '99 sono scesi in questa arena anche Yahoo (con il suo Yahoo! Messenger) e Microsoft (MSN Messenger), e ne è derivata subito una guerra con l'attuale leader AOL. Le funzionalità di questi programmi, pur nelle rispettive specificità, sono abbastanza simili. Di conseguenza abbiamo deciso di soffermarci su quello che al momento gode della maggiore diffusione e della maggiore 'anzianità di servizio': ICQ. Nel CD-ROM allegato a questo manuale troverete comunque, accanto a ICQ, anche MSN Messenger (programma su CD): non è improbabile, infatti, che quest'ultimo venga integrato nelle prossime versioni di Internet Explorer, sfruttandone l'enorme bacino di utenza. ICQ è stato sviluppato - come spesso accade nel mondo Internet - da una software house piccola e innovativa, la Mirabilis (http://www.mirabilis.com) che nel 1998 è stata acquisita da AOL. Esso si basa su un server centrale al quale si collegano i moduli client, distribuiti gratuitamente. Nel momento in cui scriviamo, la versione più aggiornata del modulo client è 'ICQ99b', uscita nel luglio 1999 e disponibile per varie piattaforme. Si tratta di un programma che funziona in background sul computer dell'utente (per gli utenti Windows l'icona del software appare nella parte destra della barra delle applicazioni) e che, nel momento in cui questi si collega ad Internet, informa il server centrale della sua presenza on-line. Per fare questo, alla prima utilizzazione ICQ assegna a ciascun utente un numero personale univoco (UIN) che diventa il suo identificativo in rete. In tal modo il server dispone in ogni momento di un quadro preciso di quali fra gli utenti di ICQ sono on-line e di qual è il loro indirizzo IP, di qual è cioè la strada per raggiungerli. Ciascun utente, a sua volta, può segnalare ad ICQ quali siano i suoi corrispondenti abituali: previa loro autorizzazione, il programma sarà in grado di indicargli in ogni momento chi fra loro è on-line e chi non lo è. Se la persona con cui si desidera colloquiare è on-line, è possibile contattarla e avviare con lei una sessione chat in tempo reale: ICQ si occupa automaticamente di trasmettere la richiesta e - se è accettata - di gestire il chat, al quale possono partecipare anche più persone, attraverso comode finestre affiancate. In sostanza, ICQ serve a tenere in contatto gli amici o i colleghi 'di rete'. Quando capita di essere collegati insieme, è possibile accorgersene, 'chattare' senza difficoltà, e compiere una serie di operazioni ulteriori come lo scambio di file. È anche possibile inviare ai corrispondenti - anche quando non sono collegati - dei messaggi assai simili a quelli di posta elettronica. Inoltre la disponibilità di uno strumento di questo tipo semplifica enormemente l'uso di programmi di telefonia e videotelefonia in rete. Non a caso, la Mirabilis ha creato una versione di ICQ appositamente studiata per integrarsi con Netmeeting (il software per videoconferenze della Microsoft). Naturalmente, qualcuno potrebbe trovare poco desiderabile il fatto che i suoi amici o conoscenti possano accorgersi in ogni momento se sia collegato a Internet o meno, e possano inviargli una richiesta di chat. Per garantire la privacy, tuttavia, ICQ permette di impostare vari livelli di visibilità che possono essere selezionati mediante il pulsante in basso nella finestra del programma: si va dall'opzione 'Offline/Disconnect' (l'utente appare ai tutti i suoi corrispondenti come 'scollegato' sebbene sia in effetti on-line) a quella 'Do not disturb' (l'utente appare come collegato ma non disponibile ad inteagire) a quella 'Occupied' (l'utente può ricevere solo richieste urgenti), e così via. E naturalmente è sempre possibile chiudere del tutto il programma, in modo che neanche il server della Mirabilis sappia se siamo o no in rete.
Programmi per audio/video conferenzeUna delle principali chiavi di lettura - sicuramente valida almeno da due anni a questa parte - con cui si possono interpretare gli investimenti in ricerca e sviluppo delle tante aziende legate al mercato dell'Information Technology, è il tentativo di rendere gli strumenti informatici e telematici in grado di veicolare con qualità sempre crescente contenuti multimediali. Nel campo della telematica e segnatamente in riferimento ad Internet, in questi mesi abbiamo visto nascere tecnologie che permettono, con sempre maggiore efficienza, di sfruttare le linee della rete (come noto spesso lente e affollate) per trasmettere ad un discreto livello qualitativo audio e video. Il miglioramento degli algoritmi di compressione e l'ottimizzazione delle tecniche di distribuzione dei dati multimediali hanno portato a realizzare prodotti efficienti, come quelli utilizzati per lo streaming audio e video, e standard in grado di garantire un ottimo rapporto fra occupazione di memoria (e dunque quantità di dati binari da veicolare tramite la rete) e qualità del segnale (come esempio si possono citare MP3 o gli standard della telefonia cellulare GSM). Col progresso di queste tecnologie sono migliorati sensibilmente strumenti (per altro già esistenti da alcuni anni) come i software dedicati alla telefonia e alla video conferenza in rete. In parallelo alla diminuzione della mole di dati da veicolare tramite la rete, concorrono a migliorare la qualità dei servizi audiovisivi Internet l'aumento della banda passante delle linee (i benefici di questo parametro, per la verità, sono controbilanciati dall'incremento degli utenti) e l'aumento della velocità dei modem. I vantaggi apportati dall'uso dei software di audio e video conferenza sono, evidentemente, soprattutto economici. Su Internet, a parte i possibili rallentamenti nel passaggio dei dati da un nodo all'altro della rete, non vi è alcuna differenza economica tra l'inviare informazione audiovisiva a pochi metri o all'altro capo del mondo. Basterà dunque una telefonata urbana al provider locale per avviare una conversazione vocale o una video conferenza anche a distanze intercontinentali. Telefonare con la reteAllo stato attuale, la telefonia via Internet viene utilizzata da una fascia di utenti relativamente ristretta. Ma ci sentiamo di prevedere che in futuro la sfida della telefonia digitale via rete al mercato telefonico tradizionale si farà sentire - e tenderà probabilmente a provocare sensibili riduzioni nelle tariffe telefoniche internazionali. Una previsione che si basa anche sul notevole interesse che alcune fra le maggiori compagnie telefoniche mondiali stanno manifestando per questa tecnologia, da un lato temibile concorrente, dall'altro finestra sul mondo delle comunicazioni vocali a distanza. Fra il nutrito gruppo di software (MediaRing Talk, Rave 2, VDOPhone etc.) che permettono di trasformare il nostro computer - sfruttando adeguatamente modem, scheda audio, microfono e connessione ad Internet - in un vero e proprio telefono abilitato a chiamate intercontinentali abbiamo scelto di concentrarci su due software: buddyPhone, completamente gratuito, di piccole dimensioni (quindi molto veloce da scaricare), efficiente e di facile impiego, e Internet Phone uno dei primissimi software per audio/video conferenze apparso in rete. buddyPhonebuddyPhone [24] è uno strumento definibile, come si legge nel sito stesso della software house produttrice, sponsored software. Una tipologia di software completamente gratuita che viene regalata agli utenti in cambio del permesso di far apparire, per tutta la durata dell'utilizzo, una finestra dedicata al passaggio di un certo numero di banner pubblicitari. Durante l'installazione il programma chiede all'utente di inserire i dati necessari per essere identificato on-line (nickname, nome, cognome, e-mail) e la tipologia di connessione (modem, LAN, etc.). Terminata questa fase, verrà richiesto di riempire un dettagliato modulo che il programma invia al server: queste informazioni saranno utilizzate per inviare pubblicità mirata in base alle istruzioni degli sponsor. Appena riempito il modulo buddyPhone è pronto per essere usato, visto che le principali configurazioni vengono effettuate in modo automatico. La caratteristica principale del programma è la capacità di avviare delle audio conferenze di ottima qualità basandosi sul protocollo GSM 6.10, utilizzato anche nella telefonia cellulare. BuddyPhone, in maniera simile ad ICQ, una volta installato, rende visibile la nostra presenza in rete agli altri utenti che possono quindi decidere di farci una telefonata. La differenza sostanziale con ICQ è che per trovare un utente bisogna effettuare manualmente una ricerca, laddove ICQ notifica automaticamente la presenza in rete degli utenti connessi. Per individuare e chiamare un utente è sufficiente fare un click sul simbolo del telefonino ed effettuare una ricerca inserendo sia l'e-mail sia (se disponibile) l'indirizzo IP, o lo UIN ICQ, della persona alla quale si vuole telefonare. Fra i piccoli accorgimenti che si possono suggerire per un uso corretto di buddyPhone c'è quello di modificare, in caso di connessioni di rete particolarmente lente, l'impostazione della qualità audio da 'Normal' a 'Low' (l'opzione è facilmente visibile nella parte superiore sinistra della finestra di buddyPhone: per selezionare una scelta è sufficiente un semplice click del mouse). Mediante la voce di menu 'Options, Preferences' si accede alla finestra 'Contacts' che consente di impostare alcuni parametri importanti per la tutela della privacy: se non vogliamo essere visibili in rete dagli altri utenti di buddyPhone è necessario eliminare il segno di spunta alla casella 'Notify contact servers of my online presence'; invece viene impostato per default il parametro che rende indisponibili ad una chiamata casuale da parte di un utente della rete che volesse fare conversazione (per attivare le chiamate casuali è sufficiente aggiungere il segno di spunta e scrivere il messaggio di benvenuto: di solito si inseriscono gli argomenti preferiti di conversazione). Con il menu 'Options', selezionando nell'ordine 'Preferences' ed 'Extra', è possibile, attraverso l'apposito bottone, inserire buddyPhone fra i software direttamente integrati con ICQ e indicare il relativo UIN. Questa operazione è consigliabile per tutti gli utenti abituali di ICQ, che al momento opportuno potranno passare agilmente da una chat scritta ad una conversazione in viva voce. Internet PhoneInternet Phone [25] è un programma che, sebbene più complicato nell'uso rispetto al precedente, è anche assai più potente. In primo luogo nelle sue versioni più recenti integra alle funzioni di comunicazione audio anche quelle video. In secondo luogo mette a disposizione degli utenti delle aree di conversazione generiche o tematiche (hobby, computer, giochi, letteratura, etc.) dove è possibile contattare direttamente gli utenti in linea disponibili ad una audio o video conferenza. Al momento dell'installazione, Internet Phone controlla automaticamente l'hardware e configura i moduli necessari sia per l'audio, sia (qualora fosse presente una telecamera) per il video. Installato il programma e riempito il modulo con i dati personali, utili per renderci riconoscibili agli altri utenti, sarà necessario avviare un test audio/video che imposterà automaticamente i parametri ottimali per le conferenze in rete. Fatto ciò potremo decidere se telefonare direttamente ad un nostro conoscente tramite l'indirizzo IP o la e-mail o cercare una conversazione estemporanea fra gli utenti che frequentano le stanze chat tematiche messe a disposizione in rete dalla Vocaltec (la software house sviluppatrice del software). Per arrivare ad un'area chat è sufficiente utilizzare il menu 'Go' alla voce 'Community browser'. Una delle possibilità più interessanti messe a disposizione da Internet Phone è quella di effettuare una comunicazione vocale ibrida: dentro e fuori la rete. A tal fine occorre registrarsi presso un'apposita tipologia di server (Internet Telephony Service Provider) che è in grado di commutare le chiamate provenienti da Internet sulla normale rete di una qualsiasi compagnia telefonica del mondo che supporti tale servizio. Si tratta di un sistema che, sebbene non sia completamente gratuito, permette di telefonare a costi vantaggiosi (grazie all'impiego delle linee Internet per la tratta a lunga distanza) anche a persone sprovviste di computer e accesso alla rete. VideoconferenzePer effettuare una video conferenza via Internet tramite un normale PC, oltre ai normali strumenti per la connessione alla rete (LAN, modem, etc.) sarà necessario installare un apposito software e acquistare una telecamerina (Webcam) da connettere al nostro computer. Le telecamerine adatte allo scopo costano circa duecentomila lire e ne esistono due categorie principali: quelle che si connettono alla porta parallela (quella della stampante, per intenderci) e quelle che utilizzano lo standard USB (Universal Serial Bus); fra le due ci sentiamo di consigliare la seconda: questo ci permetterà di avere sempre libera la porta della stampante senza dover ricorrere a particolari connettori, simili alle comuni 'doppie spine' da impianto elettrico, o peggio ancora, attaccare e staccare la stampante ad ogni uso della telecamera. Chi ha già una telecamera amatoriale VHS o SVHS può, nella maggior parte dei casi, utilizzare quella, collegandola a una scheda di acquisizione video. In questo caso il guadagno non è economico (una buona scheda di acquisizione può costare cifre anche considerevoli), ma funzionale: potremo utilizzare una telecamera molto più duttile e sofisticata che sappiamo già usare alla perfezione, e avremo la possibilità di acquisire immagini anche dalla TV, dal satellite o da un videoregistratore, aumentando così le potenzialità del nostro computer. CU-SeeMeChiusa questa piccola parentesi sullo hardware passiamo ad esaminare i software per la videoconferenza in rete. Pionieri su questo fronte - oltre al già citato Internet Phone (nato inizialmente come strumento esclusivamente audio e poi abilitato alla videoconferenza) - sono stati gli sviluppatori della Cornell University, che hanno realizzato uno dei primissimi software per videoconferenza Internet: CU-SeeMe (oltre al gioco di parole 'io vedo te tu vedi me', 'CU' è acronimo di Cornell University). Per un lungo periodo il programma è esistito in due versioni: quella - più spartana, ma gratuita - sviluppata alla Cornell University, e quella a pagamento sviluppata dalla software house White Pine. Recentemente, tuttavia, la White Pine ha acquistato i diritti anche sulla versione gratuita, che la Cornell ha dunque cessato di distribuire. Un evento che ha gettato nello sconforto molti utilizzatori abituali di CU-SeeMe, anche perché le ultime versioni del programma commerciale, oltre che piuttosto care, sono estremamente esigenti in termini di risorse (parecchi utenti ritengono che la politica commerciale e di sviluppo della White Pine abbia rappresentato il peggior nemico per la crescita di CU-SeeMe, che ha ormai perso a favore di NetMeeting la palma del software di videoconferenza più usato in rete). Si può acquistare la versione 4.0 di CU-SeeMe per 69$, o un kit completo di telecamerina a 99$, all'indirizzo http://cuseemeworld.com; ma se desiderate utilizzare CU-SeeMe e avete voglia di mettere alla prova le vostre capacità di ricerca in rete, il nostro consiglio è quello di provare a individuare il sito di qualche appassionato che metta ancora a disposizione l'ottima - e gratuita - versione Cornell 1.0 (purtroppo, mancando l'autorizzazione della Cornell University, non abbiamo potuto inserirla nel nostro CD). CU-SeeMe è un programma dotato di ragguardevoli capacità: è infatti in grado di supportare molti utenti contemporaneamente, e dispone di strumenti per il lavoro collaborativo come una lavagna condivisa e un modulo per lo scambio di file; inoltre è in grado di utilizzare un ingente numero di formati video, i cosiddetti codec [26]. La particolarità del programma è quella di permettere, oltre al collegamento diretto fra due utenti, anche il collegamento ai cosiddetti riflettori, vere e proprie stanze chat analoghe a quelle utilizzate per il chat testuale, ma in grado di ritrasmettere anche il video dei partecipanti. La comunità degli utilizzatori di CU-SeeMe si è quindi sviluppata come una sorta di (piccolo) sottoinsieme di IRC, con le sue regole e le sue convenzioni particolari. Proprio come nel chat testuale, aspettatevi di trovare moltissimi riflettori 'vietati ai minori', anche se non mancano i riflettori aperti a tutti (G-rated) e quelli dichiaratamente educational di college e università. NetmeetingIl principale concorrente di CU-SeeMe è NetMeeting, realizzato dalla Microsoft e distribuito gratuitamente su Web. NetMeeting si integra perfettamente con i nuovi sistemi operativi Microsoft e con le applicazioni Office e Internet Explorer, ed è praticamente divenuto uno standard per le videoconferenze. L'installazione di NetMeeting è estremamente semplice: occorre indicare al programma il nickname scelto, l'indirizzo e-mail ed i propri dati personali (per non essere sempre e comunque riconoscibili in rete, molti utenti danno a questo punto sfogo alla fantasia). Alla prima attivazione, il software ci guiderà automaticamente attraverso una serie di test per configurare al meglio i parametri relativi all'audio e al video sul nostro personal computer. Attraverso la voce 'Host Meeting' del menu 'Call' bisognerà specificare il server ILS (Internet Locator Server) che intendiamo utilizzare per incontrare i nostri interlocutori. I server ILS pubblicano in tempo reale una lista di informazioni base (nickname, nome, provenienza, presenza o meno della telecamerina, etc.) relative agli utenti connessi. Gli ILS sono omogeneamente distribuiti in tutta la rete: per migliorare le prestazioni della comunicazione audio-video vi consigliamo di scegliere quello più prossimo al vostro provider (un ottimo ILS italiano è quello di Flashnet: ils.flashnet.it). A questo punto siamo pronti: dal menu 'Call' con l'opzione 'Directory' potremo visualizzare l'elenco delle persone connesse al nostro stesso ILS; sarà sufficiente un doppio click per contattare un interlocutore. Una volta stabilita la connessione fra due utenti, le potenzialità che NetMeeting mette a disposizione sono molte: la possibilità di effettuare in parallelo alla videoconferenza una chat testuale (utile in caso di rallentamento delle linee), un lavagna elettronica condivisa, la possibilità di scambiarsi dei file, la possibilità di vedere il desktop del proprio interlocutore e condividerne i programmi (prendendo fisicamente il controllo della macchina remota: a patto di disporre di un collegamento sufficientemente veloce, muovendo il nostro mouse interagiremo direttamente con il computer della persona con cui siamo connessi!).
Alcuni di questi strumenti appaiono, oltre che divertenti, estremamente comodi e produttivi in alcuni ambienti di lavoro. La possibilità di utilizzare NetMeeting in piccole o medie Intranet aziendali può permettere, ad esempio, di attivare un efficiente servizio di Help Desk, mettendo a disposizione la competenza di un gruppo ristretto di esperti a tutti i colleghi che hanno meno dimestichezza con il computer. Per attivare questa funzione è necessario scagliere dal menu 'Tools' l'opzione 'Remote desktop sharing' e seguire le istruzioni del Wizard (procedura semplificata e guidata) sviluppato dalla Microsoft. Un aspetto interessante di NetMeeting è possibilità di integrarlo con ICQ. Questo consente di facilitare notevolmente gli incontri in rete: una volta incontrato su ICQ il nostro interlocutore, seguendo l'opzione 'Internet Telephony' e quindi 'Games' del programma di casa Mirabilis possiamo passare direttamente ad effettuare una videoconferenza privata. Note [17] In particolare ricordiamo i lavori di Sherry Turkle (La vita sullo schermo) e di Howard Reinghold (Comunità virtuali) di cui diamo notizia in bibliografia. [18] Per avere una introduzione più approfondita alle problematiche e alle potenzialità della comunicazione tramite IRC vi consigliamo la consultazione del sito curato da Marina Berati, raggiungibile alla URL: http://web.inrete.it/irc. [19] Per una convenzione ereditata dai primi client chat a caratteri, i nomi dei canali sono preceduti dal simbolo '#'. [20] Ricordiamo che, come ormai è consuetudine per tutti i programmi Windows, tenendo il puntatore del mouse per più di un secondo su un bottone appare una finestra 'pop up' che indica la funzione del bottone stesso. [21] Il simbolo '#' precede sempre il nome del canale, è una convenzione - come vedremo - derivata da IRC usato con interfaccia a caratteri. [22] Al posto di nome e cognome si può anche inserire il soprannome (nickname) con il quale si partecipa ai chat. [23] Secondo alcuni osservatori si tratta della nuova frontiera della rete, anche dal punto di vista economico. Ne è una prova lo scontro che si è recentemente verificato tra giganti come Microsoft e AOL in questo settore. [24] Al momento disponibile nella versione 2.02; l'abbiamo inclusa sul CD-ROM allegato a questo libro (programma su CD). Il programma è anche reperibile all'indirizzo http://www.buddyphone.com o su un qualsiasi mirror di TuCows. [25] Internet Phone al momento in cui scriviamo è disponibile nella versione 5.01 scaricabile dal sito http://www.vocaltec.com o su un qualsiasi mirror di TuCows. Si tratta di un programma a pagamento il cui costo è di 49.95 dollari americani, dalla rete è comunque possibile reperire una versione completa funzionante 'in prova' per 15 giorni. Nel nostro CD abbiamo incluso la versione 'Light' (programma su CD). [26] Codec (compression/decompression) è il termine informatico normalmente impiegato per indicare quegli algoritmi che permettono di ridurre al massimo il peso in byte di un audiovisivo. Esistono diversi codec specializzati per l'audio e per il video, molti dei quali sono già integrati nei più moderni sistemi operativi. |