Ditirambo: |
canto con uso di coro in onore di Dionisio. Forse č all'origine della
tragedia (Aristotele, Poetica). Il ditirambo č un canto corale dal carattere festoso,
tipicamente dedicato al culto di Dionisio. Secondo Aristotele avrebbe dato origine alla
tragedia greca: "Sorta dunque da un principio di improvvisazione - sia la
tragedia che la commedia, l'una da quella che guidavano il ditirambo, l'altra da coloro
che guidavano i cortei fallici che ancora oggi rimangono in uso in molte cittā - a poco a
poco crebbe perché i poeti sviluppavano quanto in essa veniva manifestandosi, ed essendo
passata per molti mutamenti la tragedia smise di mutare quando ebbe conseguito la propria
natura" (Arist. Poetica, BUR). |
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Elegėa: |
Composizione molto elementare, di argomento funebre o guerriero, e
successivamente anche mitico. In origine si abbinava all'uso del flauto, ed era formata da
un distico (due versi, un esametro con un pentametro). |
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Encomio: |
canto di lode. |
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Epigramma: |
iscrizione poetica sepolcrale, o votiva. |
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Epillio: |
poemetto in esametri, di contenuto epico. |
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Epinicio: |
espressione di melica corale, celebrava vittorie ginniche o di guerra. |
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Epipārodo: |
seconda entrata in scena del coro durante la rappresentazione delle
tragedie. |
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Episodio: |
la parte recitata dagli attori tragici. |
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Epitafio: |
discorso in onore di un defunto. |
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Epodo: |
terza interpretazione corale (dopo Strofe e Antistrofe). |
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Esāmetro: |
metro della poesia epica (detto perciō eroico) e didascalica. Gli
oracoli di Apollo si esprimevano in verso esametro, detto quindi pizio. |
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Esodo: |
ultima rappresentazione del coro, con uscita. |
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Partenio: |
da verginale, in quanto cantato da cori di fanciulle pure in onore delle
dee. |
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Peana: |
canto che si diffuse come incitamento per i soldati in guerra, e nato
come invocazione sanatrice al dio Apollo (Paian, l'Apollo-sanatore, era la parola
ricorrente nel ritornello). |
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Scolio: |
canto conviviale dal contenuto filosofico o moralistico. |
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Silloge gnomica: |
la silloge č una raccolta di componimenti o testi anche non letterari,
che l'aggettivo gnomico qualifica come sentenziosi, moraleggianti. |
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Treno: |
canto lamentoso in onore dei defunti. |