Le etā dal passato remoto all'oggi, secondo il pensiero classico, sono
cinque. La prima, č chiaro, fu la etā detta aurea; il primo uomo pare vivesse nei pressi
del lago Copaide (Beozia) ed aveva nome Alalcomeneo; costui aveva il privilegio di essere
consigliere dello stesso Zeus, e fece da tutore ad Atena quando la potente dea era ancora
bambina. La stirpe umana viveva nell'ozio, non volendo altro che nutrimento, che otteneva
dalle piante e dal latte. La seconda etā, detta d'argento, gli esseri umani dipendevano
in tutto dai voleri delle loro madri, non offrivano nulla agli dei ed erano rozzi; ma non
fecero mai guerre. Vennero annientati da Zeus. La terza, l'etā del bronzo, vide uomini
malvagi e prepotenti, amanti della guerra ed armati d'armi di bronzo; iniziarono a
mangiare carne. Poi la Morte se li prese. La quarta stirpe umana, pure definibile bronzea,
nacque da accoppiamenti tra dei e donne mortali; combatterono con onore a Tebe ed a Troia,
loro č il merito di aver riportato il Vello d'Oro. Il loro aldilā, dove adesso si
trovano, sono i Campi Elisi.
La quinta ed ultima genėa d'uomini, l'attuale, viene detta del 'ferro'; e vede
prosperare gli uomini crudeli, ingiusti, traditori e libidinosi.
(I miti Greci, di R. Graves; Longanesi; 1955, 1983). |