Per vie traverse, grazie al libro polemico che Polemone
redasse per confutare l'opera storica di Timeo, veniamo a conoscenza di un famoso cuoco
siciliano: "Polemone dice, nella sua Replica a Timeo, che egli (Maìsona)
venne dalla siciliana Megara, e non da quella di Nisea". (Ateneo, 659; c). Abbiamo
pure in Ateneo un riconoscimento generico agli uomini di cucina
siciliani, ad indicare che i lavori di Archestrato sono il frutto di una
arte culinaria ben diffusa, ed apprezzata in Grecia e Sicilia.
"Ed Antifane dice similmente, in lode dei cuochi siciliani, in Difficile da
vendere (Dhispràto): 'Dolci per un banchetto, insaporiti dalle arti siciliane'".
(661; f). |