Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll X IL BALLO DEI GAMBERI La Falsa-testuggine cacciò un gran sospiro e si passò il rovescio d'una natatoia sugli occhi. Guardò Alice, e cercò di parlare, ma per qualche istante ne fu impedita dai singhiozzi. - Come se avesse un osso in gola, - disse il Grifone, e si mise a scuoterla e a batterle la schiena. Finalmente la Falsa-testuggine ricuperò la voce e con le lagrime che le solcavano le gote, riprese: - Forse tu non sei vissuta a lungo sott'acqua... ( - Certo che no, - disse Alice) - e forse non sei mai stata presentata a un gambero... (Alice stava per dire: - Una volta assaggiai... - ma troncò la frase e disse: - No mai): - così tu non puoi farti un'idea della bellezza d'un ballo di gamberi? - No, davvero, - rispose Alice. - Ma che è mai un ballo di gamberi? - Ecco, - disse il Grifone, - prima di tutto si forma una linea lungo la spiaggia... - Due! - gridò la Falsa-testuggine. - Foche, testuggini di mare, salmoni e simili: poi quando si son tolti dalla spiaggia i polipi... - E generalmente così facendo si perde del tempo, - interruppe il Grifone. - ...si fa un avant-deux. - Ciascuno con un gambero per cavaliere, - gridò il Grifone. - Eh già! - disse la Falsa-testuggine: - si fa un avant-deux, e poi un balancé... - Si scambiano i gamberi e si ritorna en place, - continuò il Grifone. - E poi capisci? - continuò la Falsa-testuggine, - si scaraventano i... - I gamberi! - urlo il Grifone, saltando come un matto. ...nel mare, più lontano che si può... - Quindi si nuota dietro di loro! - strillò il Grifone.
- Si scambiano di nuovo i gamberi! - Vociò il Grifone. - Si ritorna di nuovo a terra, e... e questa è la prima figura, - disse la Falsa-testuggine, abbassando di nuovo la voce. E le due bestie che poco prima saltavano come matte, si accosciarono malinconicamente e guardarono Alice. - Vuoi vederne un saggio? - domandò la Falsa-testuggine. - Mi piacerebbe molto, - disse Alice. - Coraggio, proviamo la prima figura! disse la Falsa-testuggine al Grifone. - Possiamo farla senza gamberi. Chi canta? - Canta tu, - disse il Grifone. - Io ho dimenticate le parole. E cominciarono a ballare solennemente intorno ad Alice, pestandole i piedi di quando in quando, e agitando le zampe anteriori per battere il tempo. La Falsa-testuggine cantava adagio adagio malinconicamente:
- Grazie, è un bel ballo, - disse Alice, lieta che fosse finito; - e poi quel canto curioso del nasello mi piace tanto! - A proposito di naselli, - disse la Falsa-testuggine, - ne hai veduti, naturalmente? - Sì, - disse Alice, - li ho veduti spesso a tavo... - E si mangiò il resto. - Non so dove sia Tavo, - disse la Falsa-testuggine - ma se li hai veduti spesso, sai che cosa sono. - Altro! - rispose Alice meditabonda, - hanno la coda in bocca e sono mollicati. - Ma che molliche! - soggiunse la Falsa-testuggine, - le molliche sarebbero spazzate dal mare. Però hanno la coda in bocca; e la ragione è questa... E a questo la Falsa-testuggine sbadigliò e chiuse gli occhi. - Digliela tu la ragione, - disse al Grifone. - La ragione è la seguente, - disse il Grifone. - Essi vollero andare al ballo; e poi furono buttati in mare; e poi fecero il capitombolo molto al di là, poi tennero stretta la coda fra i denti; e poi non poterono distaccarsela più; e questo è tutto. - Grazie, - disse Alice, - molto interessante. Non ne seppi mai tanto dei naselli. - Presto facci un racconto delle tue avventure, - disse il Grifone. - Ne potrei raccontare cominciando da stamattina, - disse timidamente Alice; - ma è inutile raccontarvi quelle di ieri, perchè... ieri io ero un altra. - Come un'altra? Spiegaci, - disse la Falsa-testuggine. - No, no! prima le avventure, - esclamò il Grifone impaziente; - le spiegazioni occupano tanto tempo. Così Alice cominciò a raccontare i suoi casi, dal momento dell'incontro col Coniglio bianco; ma tosto si cominciò a sentire un po' a disagio, chè le due bestie le si stringevano da un lato e l'altro, spalancando gli occhi e le bocche; ma la bambina poco dopo riprese coraggio. I suoi uditori si mantennero tranquilli sino a che ella giunse alla ripetizione del «Sei vecchio, caro babbo», da lei fatta al Bruco. Siccome le parole le venivano diverse dal vero originale, la Falsa-testuggine cacciò un gran sospiro, e disse: - È molto curioso! - È più curioso che mai! - esclamò il Grifone. - È scaturito assolutamente diverso! - soggiunse la Falsa-testuggine, meditabonda. - Vorrei che ella ci recitasse qualche cosa ora. Dille di cominciare. E guardò il Grifone, pensando ch'egli avesse qualche specie d'autorità su Alice. - Levati in piedi, - disse il Grifone, - e ripetici la canzone: «Trenta quaranta...» - Oh come queste bestie danno degli ordini, e fanno recitar le lezioni! - pensò Alice; - sarebbe meglio andare a scuola subito! A ogni modo, si levò, e cominciò a ripetere la canzone; ma la sua testolina era così piena di gamberi e di balli, che non sapeva che si dicesse, e i versi le venivano male:
- Ma questo è tutto diverso da quello che recitavo da bambino, - disse il Grifone. - È la prima volta che lo sento, - osservò la Falsa-testuggine; - ed è una vera sciocchezza! Alice non rispose: se ne stava con la faccia tra le mani, sperando che le cose tornassero finalmente al loro corso naturale. - Vorrei che me lo spiegassi, - disse la Falsa-testuggine. - Non sa spiegarlo, - disse il Grifone; - comincia la seconda strofa. - A proposito di piedi, - continuò la Falsa-testuggine, - come poteva rivoltarli, e col naso, per giunta? - È la prima posizione nel ballo, - disse Alice; ma era tanto confusa che non vedeva l'ora di mutar discorso. - Continua la seconda strofa, - replicò il Grifone con impazienza; - comincia: «Bianca la sera.» Alice non osò disubbidire, benchè sicura che l'avrebbe recitata tutt'al rovescio, e continuò tremante:
- Perchè recitarci tutta questa robaccia? interruppe la Falsa-testuggine; - se non ce la spieghi? Fai tanta confusione! - Sì, sarebbe meglio smettere, - disse il Grifone. E Alice fu più che lieta di terminare. - Vogliamo provare un'altra figura del ballo dei gamberi? - continuò il Grifone. - O preferiresti invece che la Falsa-testuggine cantasse lei? - Oh, sì, se la Falsa-testuggine vorrà cantare! - rispose Alice; ma con tanta premura, che il Grifone offeso gridò: - Ah tutti i gusti sono gusti. Amica, cantaci la canzone della «Zuppa di testuggine.» La Falsa-testuggine sospirò profondamente, e con voce soffocata dai singhiozzi cantò così:
- Ancora il coro! - gridò il Grifone. E la Falsa-testuggine si preparava a ripeterlo, quando si udì una voce in distanza: - Si comincia il processo! - Vieni, vieni! - gridò il Grifone, prendendo Alice per mano, e fuggiva con lei senza aspettare la fine. - Che processo? - domandò Alice; ma il Grifone le rispose: - Vieni! - e fuggiva più veloce, mentre il vento portava più flebili le melanconiche parole: Zuppa cara, |