Come fece Menandro con Monimo, anche Filemone
inserì una figura di cinico in un suo lavoro:
'D'estate portava un mantello felpato, d'inverno un cencio, per somigliare a
Cratete'. (Diogene Laerzio; VI, 87; op. cit.).
E nella commedia I filosofi dice:
'La filosofia di quest'uomo è veramente originale. Egli insegna ad aver fame ed
ottiene discepoli: un solo pane, un fico come companatico: sopra un sorso d'acqua'.
(Ibidem; VII, 27; in riferimento a Zenone).
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