Acrone visse anche egli ad Agrigento nel V secolo. Si recò con Empedocle
ad Atene, nonostante tra i due vi fosse un acceso antagonismo, forse nato in occasione
della loro convivenza nella città greca, per l'evolversi diverso delle loro concezioni
scientifiche: il poeta sosteneva che la medicina è sapere filosofico, i cui risultati
sono anche frutto della "parola che sana", estremo potere retorico. Per
Acrone, più modernamente, se non alla maniera di Archimede, la
razionalità della esperienza diretta e ripetuta è perno della medicina "empirica":
così egli definì la sua dottrina. Dalla Suda sappiamo che egli scrisse i trattati Libro
sull'arte medica, e il De salubri victus ratione. |