VIOLENZA DI EROS
A primavera i cidonii
meli irrigati e le correnti
dei fiumi, delle Vergini
nel giardino intatto, e le viti in germoglio
sotto gli ombrosi tralci
pampinei crescono fiorenti. Ma per me Eros
non riposa in alcuna stagione:
e, come per folgore infuria
il tracio Borea, balzando
da parte di Cipride con ardente follia,
tenebroso spietato
possente nel profondo domina
l'anima mia.
INSIDIE DI EROS
Eros, ecco, di sotto le azzurre
palpebre struggenti sguardi lanciandomi
con mutevole fascino
in reti inestricabili mi getta, preda per Cipride.
E io pavento il suo assalto,
come cavallo aggiogato carico di vittorie, che
preso a vecchiaia
suo malgrado sotto il carro veloce muove a gara.
UCCELLI
E tra le foglie sue più alte
posano screziate colombe
e porfiridi dal collo variegato
e alcioni dalle larghe ali.
(Lett. greca classica, a cura di C.Coppola, Nuova Accademia editrice, 1962)
COME IL VENTO DEL NORD ROSSO DI FULMINI
A primavera, quando
l'acqua dei fiumi deriva nelle gore
e lungo l'orto sacro delle vergini
ai meli cidonii apre il fiore,
a altro fiore assale i tralci della vite
nel buio delle foglie;
in me Eros,
che mai alcuna età mi rasserena,
come il vento del nord rosso di fulmini,
rapido muove: così, torbido
spietato arso di demenza,
custodisce tenace nella mente
tutte le voglie che avevo da ragazzo.
EURIALO
Eurialo, fiore e ansia delle cerule Càriti
dalle belle chiome,
Cipride e Péito dai mansueti occhi
tra rose fiorite ti allevarono.
(Lirici greci tradotti da S. Quasimodo, Mondadori, 1965)
VIOLENZA DI EROS
(altra traduzione)
Di primavera, i meli
cidonii, fra le irrigue correntie
fluviali, ov'è il giardino
delle Vergini intatto,
e i pampini, graniti
entro il segreto ombroso
dei tralci, dànno fiore.
Non sa, per me,
stagione al sonno Amore.
E' come il tramonto che divampa
di folgori: impavido, fosco,
sfoga da Cipride con aride follie.
Vigile guarda, già dalle radici
di puerizia, il cuore...
(I lirici greci, trad. F.M.Pontani, Einaudi, Torino, 1969)
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