PELIA RE
Pelia è il mitico re di Iolco (Tessaglia); per sete di potere catturò il fratello
Esone, ed uccise la di lui moglie e quasi tutti i figli. Di questi, infatti, si salvò
Giasone. La moglie di Giasone, Medea, illudendo le tre figlie di Pelia (Alcesti, Anfimone,
Emone) che sarebbe stato possibile far ringiovanire il re, dopo una cottura in pentola
delle sue carni e successiva rinascita, causò la morte di Pelia, che così venne ucciso
per mano delle tre figlie (dette le Peliadi). I giochi funebri avevano l'intento di
perpetuare il mito della divina nascita di Pelia. La creazione artistica tende a
sostituirsi al potere immane della morte.
I Giochi possono vantare tra i vincitori il figlio di Posidone, Eumolpo, e ciò grazie
alla sua maestria nel suono del flauto. Pelia, col gemello Neleo, nacque dopo un
accoppiamento rubato, nel sonno, da Posidone alla bella Tiro. Per la vergogna Tiro
abbandonò i figlioletti (su di un monte, o dentro una cesta sul fiume Enipeo). Esone
nacque dal matrimonio tra Tiro e lo zio di lei Creteo, fondatore di Iolco. Pelia quindi
conquistò il potere su Iolco, cacciò Neleo, ed imprigionò Esone, suo fratellastro.
Neleo, esiliato, fondò Pilo.
da I GIOCHI (di Pelia)
Poiché Amphiaraus vinse la gara del salto, ma Meleagro la ebbe vinta nel giavellotto.
(172, f)
Dolci al sesamo, monete, paste al miele ed olio (enkrides), ed altra pasticceria, e
miele giallo". (172, d; ed in 645, e).
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