Pubblicato nel 1975, il romanzo narra la vicenda umana e
spirituale di un giovane neofascista che crede onestamente nelle sue
idee, ma che - trovandosi in disaccordo con il suo partito nel
momento in cui deve optare per il referendum sul divorzio (vedi
nota) - entra in crisi, cominciando a dubitare dei propri
convincimenti.
Il referendum del 12 maggio 1974
La legge che introdusse in Italia, come in quasi tutti i paesi
civili, lo scioglimento sia del matrimonio civile, sia degli “effetti
civili” del matrimonio canonico è la legge Fortuna - Baslini (n.
898, 1 dicembre 1970), che fu poi oggetto di referendum il 12 maggio
1974.
Tale referendum fu il primo referendum abrogativo
della Repubblica Italiana. Lo scontro trascese la questione
specifica per diventare ideologico e politico: da una parte la
Chiesa cattolica e quasi tutta la DC, nonché l'M.S.I., dall'altra i
partiti laici, quelli di sinistra e i cosiddetti “cattolici del no”.
La larga maggioranza della popolazione italiana
votò per il mantenimento in vigore della legge. Si ebbero infatti
il 59,3% di no all'abrogazione della legge.
[da: Luigi Grande,
Eros alla sbarra, Firenze, Vallecchi, 1992 pag.59 e da: Gentile -
Ronga - Salassa, Percorsi nella Storia, vol.3, La Scuola pagg. 403,
404, 405]